giovedì 3 gennaio 2013

Opere esistenziali

Sorpassato credere nell'uomo? Penso di no, anche se nella società contemporanea ci sono delle situazioniche potrebbero far sorgerein noi dei seri dubbi, ad ogni modo una cosa è certa,l'uomo deve saper inventare la propria vita ed il proprio destino, e costruire i propri valori, solochi rifiuta la responsabilità di un'esistenza libera crede in qualcosadi esterno all'uomo ed in un'ordine metafisico che presiede la vita,la natura, la società ; dunque ,esperienze necessarie: come l'angoscia,la nausea, la solitudine;per provocarenell'uomo la crisi, per far emergere la propria coscienza e l' esigenza di libertà e valori. Come artista e come uomo ho vissuto la nausea e la stressante ricerca di una identità che avrebbe contribuito a collocare in qualche modo il mio prodotto che agli inizi poteva sì sembrare interessante ma che in pratica vedevo di nessuna utilità , da qui l'esigenza del non fare arte come fine a se stessa ma di usare questo mezzo , quale veicolo per arrivare a scoprire se non la verità , ma almeno una serie di piccole verità. Dunque arte sì , ma arte utile ed identificazione dell'artista, non come uomo che fa arte, ma come uomo della "comunicazione".
Nota sull'artista e l'arte di Y.P.Sartre in ( Situazion): L'artista se in certe epoche usa la propria arte per forgiare gingilli di inutilità sonora , è pur sempre un segno, significa che c'è una crisi letteraria ed indubbiamente sociale, o che le classi dirigenti l'anno indirizzato senza che se ne renda conto verso un'attività di lusso per paura che finisca coll'andare ad ingrossare le file rivoluzionarie..... Arte perciò come sensibilizzazione delle coscienze, tema centrale l'uomo, il rapporto con se stesso e gli altri. Omaggio a Y.P.Sartre dunque, padre dell'isistenzialismo ateo, etichetta un po' banale per chi non hà scommesso su dei sogni ma solo sull'uomo!


Pino Giuffrida

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